mercoledì 26 dicembre 2012

cosa stiamo diventando



Cosa stiamo diventando?
Quale razza animale che ostenta territori e mode e sicurezze fasulle?
Siamo pieni di bolle nel cervello.
Cosa stiamo diventando?
Con arroganza occupiamo la terra e ci appropriamo del tempo senza dargli più un minimo di valore.
Cosa stiamo diventando?
Frullati di parole e poi domande e poi risposte e ancora domande e risposte contraddittorie e ancora domande e poi ci ripetiamo e annoiamo noi stessi.
Cos’è che stiamo diventando?
Eternamente morti.
Vivendo tra gli spazi asfissianti in ciabatte anche quando piove e impellicciati con le teste chine sui monitor.
Cosa stiamo diventando?
La lotta tra chi fa più cose chi guadagna di più chi dice la battuta più cool , la lotta all’originalità e al benessere del giudizio altrui.
Stiamo diventando inquilini di spazi sempre più stretti e di azioni sempre già fatte già viste già passate.
Stiamo diventando.
Cosa stiamo diventando?
Affamati di giudizi.
Affamati di tutto.
E poi il vuoto e poi soli ad osservare e poi si piange stretti a sé sognando di tornare alla non vita, quella del silenzio dove tutto tace anche i sapori anche il freddo tace e le scarpe tacciono e la gola e le mani tacciono e poi la pelle muta, tace.
Cosa stiamo diventando?
Avidi di pace avidi di fama avidi di altro dell’altro di ciò che non c’è.
Cos’è che stiamo diventando?
Siamo il bisogno
Siamo l’insoddisfazione
Siamo l’attesa
Siamo la paura
Siamo un passo avanti e uno in dietro
Siamo così felici così annoiati così euforici così disperati così eccitati così soli così deboli così autori così malinconici così sfacciati.
Cosa stiamo diventando se non quello che ogni giorno ingoiamo a morsi e poi azzanniamo e poi sputiamo e poi ingoiamo a fatica e poi divoriamo e poi gemiamo e ancora e ancora.
Stiamo diventando semplici passanti.
A poco a poco passiamo.
Prima uno poi l’altro poi l’altro .










Caro corpo,

portami dove vuoi tu decidi tu dove non lasciare che nessun pensiero possa fermarti
corpo corri
vai lontano fai quello che vuoi
non ascoltare i bisbigli noiosi del cervello
scappa puoi
puoi
scappa
quella voce non ti serve tu sei più forte
puoi andare lontanissimo puoi scegliere il ritmo
sii artefice del luogo scegli tu dove e quando
ma scappa
cammina se vuoi passeggia dondolati fermati riposati ma vai
non ascoltare quella voce noiosa noiosa noiosa
tu hai la musica
tu strumento
corpo diventa più corpo lascia cadere ogni piombo lascialo affondare
tu lo sai tu sai tutto tu hai le mani hai le gambe hai la vista e l’udito e il tatto
tu respiri anche senza voci
tu senti gli odori
vai a cercare altri odori
vai a sentire altro
non ascoltare quella voce noiosa noiosa noiosa
sii corpo tu corpo puoi




New York è
New York è senza calze
New York è senza pause
New York è senza imbarazzo senza razza
New York è senza amici
Senza malinconia
New York è senza passato
È solo ospiti
È documenti alla mano e visti e permessi e solo così siamo tutti liberi …
New York è lavoro in nero che non si chiama lavoro in nero
New York è fai quello che vuoi basta che tra tre mesi sparisci
New York è spendi i tuoi soldi e prova a divertirti
New York è una casa per molti inquilini e pochi familiari
New York è ti abbraccio e poi ti volto le spalle
New York è continui sorrisi continui piaceri continui complimenti
New York è odore di cibo odore di fritto odore di nodle ed  eggs
New York è burro e latte a lunghissima conservazione
New York è a lunghissima conservazione
New York è imitiamo un po’ tutti perché siamo un po’ tutti
New York è gli anni 80 dagli anni 80
New York è tips
New York è percentuale di tasse
È business card
New York è la linea G della metro che non passa mai perché non arriva a Manhattan
New York è cosa facciamo stasera c’è un party che party non è
New York è a teatro costa troppo
New York è shopping made in china
New York è limousine e taxi e fumo sulle strade
New York è sirene a tutte le ore
New York è terrorismo psicologico
New York è fobia per gli incendi e allarmi e case di legno e polvere tanta polvere
New York è parchi immensi e scoiattoli
È l’altitudine dei grattacieli e la povertà nei vicoli di Brooklyn
New York è piena di Home less
New York le vetrine e le gallerie d’arte e i musei e gli eventi e i concerti
New York sono le persone che dormono in metro e leggono in metro e bevono caffè e mangiano in metro e scrivono sui pc anche in metro
New York è metà in cielo e l’altra meta sotto terra.


domenica 9 dicembre 2012



-si
-no
-si
-no
-si
-no
-fuck
-yes
-it's great!
-fuck
-my god!
-si
-no
-yes
-wow!
-no
-sorry?
-it's great!
-fuck
-fucking shit!
-si
-no
-wow!
-it's great!
-yes
-sorry?


OSPITE- IL MESTIERE DELL'ATTESA


OSPITEospite ospite nelle città ospitesono un ospiteeternamente ospitenell'utero nella casa dei genitorisulla terranel posto di lavoronei localiospitinei garagesulle stradeospiti eternamente ospitinelle case in tuttenei giardininei museiospiteeternamente ospitenei corpi di altri nell'amoreospitenelle parole dei libri nei filmnei teatriospiti siamo ospitinelle divise nelle scarpeospiti negli indumentie nei lettisotto i cieliospitisentirsi eternamente ospitisiamo ospitiospiti eterni ospiti................................................................................................................................... Visto che il mondo continua a girare con strafottenza, io continuo a scrivere con indolenza piena di muco nel naso e di pipì e di chissà quali altre porcherie necrotizzate dentro di me.Fuori c’è New York e dentro c’è un forno acceso che tenta invano di far lievitare una ciambella arancione.Fuori c’è l’universo colmo di voci e clacson e luci e dentro c’è quiete e riflessi di freddo alle finestre.Fuori ci sono i continenti e i mari e dentro solo logoramento.Fuori il tempo indifferente passa e dentro il tempo inferocito divora.Tutto continua a girare con arroganza fuori e dentro come uno spiedo di carne bruciata.Dentro le attese le pretese le insinuazioni e fuori le derisioni le alterazioni di ritmi.Fuori le cavie di qualcuno dentro le cavie di se.Fuori se ci sei o non ci sei non cambia , dentro pure.Fuori si può stare dentro ma viceversa non si riesce.Ci si prova ma si resta sempre e solo dentro come le pareti dello stomaco che se stessero fuori migrerebbero verso altre digestioni.Fuori si inghiottisce in silenzio e dentro si digerisce per noia.Tutto continua imperterrito a girare senza dare tregua anche solo ad un istante, quell’istante in cui tutto sembra silenzio.Fuori c’è New York c’è Brooklyn il quartiere dei negozi vintage e delle farmacie piene di tutto e dentro ci sono pareti bianche sulle ossa, parquet sulla pelle e divani e coperte nelle viscere, in cucina bolle qualcosa ma il vapore non serve a nessuno.Il vapore non serve a nessuno.Qualcosa bolle ma il vapore non serve a nessuno.Il vapore non serve a nessuno. .................................................................................................................................OkSe fossi eroinomane vivrei ogni giorno per procurarmi la doseSe fossi operaio tornerei ogni giorno a casa stanco e guarderei Walker Texas Ranger in tvSe fossi uno studente odierei lo studio e passerei ore su internetSe fossi un medico mi prenderei cura con pazienza dei miei pazientiSe fossi un punkabbestia avrei due cani e berrei birra in lattinaSe fossi una bella donna starei dal parrucchiere o da qualche amanteSe fossi un uomo brutto andrei a puttaneSe fossi un intellettuale leggerei l’ultimo libro dell’ultimo scrittore morto di recenteSe fossi un malato mentale conterei le crepe su qualche parete e camminerei raso al muro in cerca di nessuno.Se fossi un rocker starei con i miei amici a comporre e sparlare di altri musicisti .Se fossi un attrice starei alla ricerca spasmodica di casting e provini.Se fossi una professoressa starei sul tavolo in cucina a correggere compiti mentre in forno lievita la ciambella.Se fossi una madre andrei a prendere i miei figli dal corso di scherma e di danza.Se fossi un padre tornerei a casa con pane e latte e aspetterei la cena guardando il tg.Se fossi un lavoratore qualunque tornerei a casa dalla mia famiglia.Se fossi un sigle mi preparerei un caffè e fumerei sigarette e poi doccia e bar .Se fossi chiunque non so.Se fossi non so chiunque sarebbe.Se fossi io starei a scrivere  che se fossi altro da me sarei altrove a fare chissà cosa senza però sapere davvero cosa.Quindi nulla. ..........................................................................................................................................Il mestiere dell’attesaQuando ogni cosa a suo tempoQuando il caffè e poi?Quando aspetta che oggi chissàQuando potrei potrei farei farei dovrei dovreiIl mestiere dell’attesa quandoQuando in che mese siamo?Oggi è andata cosìQuando va bene calma e sangue freddoQuando non c’è nulla di male basta capireIl mestiere dell’attesa quando so fare tutto e non faccio nullaQuando non mi capisconoQuando è il mondo che è sbagliatoQuando se solo avessi fatto altroIl mestiere dell’attesa quando fa troppo freddo o fa troppo caldoQuando anche gli altri però non solo ioQuando ok ma poi cosa cambia?Quando ora vediamo come va cosìOra vediamo come va quiOra vediamo come vaIl mestiere dell’attesa quandoQuando qualche anno fa o fra qualche anno …Il mestiere dell’attesa è il mestiere più sottovalutato quello delle riflessioni senza scadenza senza età e senza fine .