lunedì 23 febbraio 2015
Studio#1- La Mosca nella Carne
Di e con
Rita Felicetti
Scritto da Rita Felicetti con l’aiuto prezioso di Conrad McLoud
Supervisione Mila Vanzini
Aiuto Tecnico luci/musiche Carlotta Pircher
credits : Cantieri Simone Weil di Piacenza, PerAspera e Maison
22 di Bologna , I.A.C. di
Matera.
Un grazie particolare a Daniele De Vitis per le idee a
tavolino.
A Claudia
Iormetti per tutti i libri di Simone Weil che mi ha regalato.
A Giovanna
Riccardi per il sostegno intellettuale e per il “Padre Nostro” di S.Weil
(durata dello studio 20’ – adatto a tutti
- stile : ironico)
“L'essere
umano ha il potere di rivolgere la propria attenzione e il proprio amore alla
bellezza.”Simone
Weil
Studio#1 –
la mosca nella carne- è un
monodialogo che nasce dal principio che accomuna il teatro“all'esperienza di
verità”di Simone Weil :“aprire uno squarcio su quella realtà fuori dello
spazio e del tempo che spesso non è presente nella coscienza”.
Il dialogo
tra una performer di 36 anni viva nel 2014 e una filosofa attivista morta a 34
anni nel 1943 porta a ironici confronti e qualche contraddizione.
Entrambe
parlano di realtà estranee al mondo, di desideri, di bisogni, di esseri umani e
di essere umani.
Una lo fa con urgenza e passione; l'altra con ironia e
sarcasmo.
La passione di Simone Weil nasceva dalla consapevolezza che l'unica
vera prova per interrogarsi e fare filosofia era quella di calarsi nella realtà
e affrontarla.
La sua realtà non è
cambiata: ancora oggi bisogna dare un contributo concreto alla lotta culturale,
resistere e contrastare il sistema con la ricerca“ del rispetto che sempre e
comunque è dovuto ad ogni essere umano” senza distinzione di razza di sesso
di genere.
Perché
questo dialogo
Ci
costringono a chiederci a cosa possa servire l'arte, qual è la sua
“utilità/inutilità”.
Simone Weil mi ha aiutato a capire che la ricerca della
bellezza è un bisogno dell'essere umano tanto quanto quello di mangiare, bere,
desiderare, disobbedire, contraddirsi, sentirsi libero di amare, sentirsi al
sicuro con i propri doveri e i propri piaceri, respirare e non annoiarsi.
Ridere è un
bisogno.
Commuoversi lo è.
Studiare è un bisogno.
Confrontarsi lo è.
Criticare
commentare sghignazzare è un bisogno. Cantare urlare ballare sono bisogni.
Non fare
nulla lo è.
Se ogni
bisogno è suggerito da un'attenzione comune ad un mondo che c'è fuori di noi,
allora è un bisogno perfetto.
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