martedì 28 febbraio 2012

indigestione teatrante

Nel giro-vite di una settimana ho assistito spettatrice a quattro azioni teatrali (non riesco più a chiamarli spettacoli perché la spettacolarità non mi interessa) e un "aborto teatrante".


In 168 ore e in 10080 minuti 604800 secondi ho assistito a circa 285 minuti di "teatro".


I primi due lavori sono stati "Invisibilmente" e "Semiramis" dei Menoventi.
Invisibilmente mi somiglia. Ho riso, e pensato all'invasione delle parole dei titoli e sottotitoli a cui ogni giorno ci prostriamo inconsci, all'imbarazzo di essere sempre fuori posto e contemporaneamente al posto giusto.
Al centro e decentrati per volere di forze maggiori e per forze minori, quelle del super Io  e del super Dio che anche se non ci credi esiste nel momento in cui lo nomini.
E' uno spettacolo che sembra non dire nulla e invece dice tutto.
Ma questa è la caratteristica più potente dei Menoventi.
Semiramis invece è un lavoro sulla follia, sulla schizofrenia, sulla solitudine sulla violenza e sull'illusione.
Non si può descrivere... sarebbe come descrivere una follia dentro una stanza con uno specchio e delle scritte e delle voci e un eco eco eco eco... ecco non si può descrivere.


Il terzo giorno sono inciampata per caso in un altro chiamiamolo lavoro chiamiamolo "aborto" chiamiamolo "regista/attore incompetente" chiamiamolo Paccosi.
Ma di questo davvero non bisogna nemmeno parlarne.


Il quarto giorno Il Gruppo di Teatro Campestre in Un Fischio, Samba, Morte.
Da Genova arrivano a Legnago in una mini rassegna dal titolo Teatro Teatro.
Il loro Lavoro è molto molto ironico e sarcastico. 
Quadri semplici ma non banali sulla Morte Quotidiana.
Tutto il pubblico ha riso (un pubblico non abituato a questo linguaggio non abituato al teatro di ricerca).
Un pubblico di anziani, vecchi, giovani e adulti ignari che avrebbero assistito a continui schiaffi sulla pochezza dell'essere umano di fronte alla morte.
A tutti è piaciuto tranne ad un ragazzo che pare sia andato via incazzato. Ha aspettato che finisse per andarsene via dicendo : non li sopporto!
Che meraviglia suscitare Risa e Rabbia mettendo solamente davanti agli occhi delle persone i loro ridicoli comportamenti.
I nostri ridicoli comportamenti.


Ultimo lavoro è stato "Mario" della compagnia Astorri Tintinelli.
In scena un omino, una donna, un postino, un clown e una persona sola che muore davanti ad un pubblico in lacrime. 
In scena Paola Tintinelli. 
Solo lei e mille oggetti (anche troppi) .
a farle compagnia La Strada di Fellini... Il Postino di Troisi...Il Sacrificio di Tarkovskij ..ecc...
e infine come colonna sonora di questo funerale Enzo Jannacci che canta Mario...Mario...


Mario, forse l'unica cosa di buono che hai fatto ? non avere voluto figli cos? non hai fregato il mondo tra vent'anni chiss? in quanti saremo in quanti rideremo ma ci pensi sul treno tutti impazziti a chiederci dove andremo Mario, ma tu guarda i miliardi che spendono a prendere i sassi nel cielo questi prendono, vanno, vengono, non fanno niente, ? solo un volo noi quaggi? ci sbraniamo, gridiamo ti amo ma chi la sente la povera gente gente, e ognuno la pensa in maniera diversa ognuno ha la sua testa per lo meno un figlio ti fa compagnia, ma poi scappa e vola via poich? cerca di avere nella terra la luna son sempre gli stessi ad avere fortuna Mario, non ti resta che l'amore... Mario, non ti resta che l'amore...









venerdì 24 febbraio 2012

valvola di sfogo


le donne

Le donne sono tante nella mia vita, sono il materasso dove dormo e il piatto dove mangio, sono gli abiti che indosso, sono i libri che leggo e le lacrime che verso, le donne sono le scarpe comode e scomode che indosso e che non indosso. Sono circondato da donne e dalle loro parole e dalle loro paure e dalle loro confidenze e dalle loro storie e dai loro sentimenti e dai loro difetti e dai loro profumi.

Se le amo? le Odio.

Odio le loro lacrime facili
Odio quelle voci stridule e quel fastidioso chiacchiericcio
Odio le risate rumorose
Odio quando le donne parlano all’orecchio
Odio il loro amare fortemente e il loro lasciare all’improvviso
Odio quando fanno shopping
Le odio quando bisbigliano e quando fanno le vittime
Odio le feste per sole donne e odio quando usano la parola “maschilista” o “femminista”
Odio il loro menefreghismo verso la politica
Le odio quando si credono belle o brutte
Odio quando si auto compiacciono della loro spiccata sensibilità
Odio le donne vestite da uomo e quelle vestite da puttane
Odio quelle sciatte e quelle disordinate
Odio le donne che vantano piccolezze o quelle che vantano atti eroici o erotici
Le donne che parlano di sesso le odio
Le odio anche quando fanno le finte caste o le moralmente innocenti
Odio quando hanno i nervi pre e post ciclo
Odio le donne che odiano gli uomini e quelle che odiano le donne.

L’odio è la mia valvola di sfogo.

dove mi trovo?

sono appena atterrato,
mi avevano detto che avrei trovato la "gente".
ma questa gente è brutta.
vedo gente brutta ovunque.
di rado vedo gente bella.
io sono un nano col naso lungo e il viso segnato ma c'è gente più brutta di me.
c'è gente che puzza in giro e c'è gente vestita con scarponi di plastica ripieni di pelliccia di topo.
usano enormi giubbotti di nylon e accessori volgari.
le donne usano camminare su scarpe alte e spesse come zoccoli.
usano vestirsi di finti leopardi e finti giaguari e finti pitoni e finte zebre.
hanno sul viso quantità enormi di fard e rossetti e smalti e ciprie e ombretti.
le loro espressioni sono tristi e affamate.
i loro corpi sono disfatti e deformi.
cosce enormi e seni cadenti.
cosa c'è che non va?
che fine hanno fatto gli abiti e i cappelli e i foulard e i collant e la cipria bianca e gli ombrellini e i bastoni?
le bombette le pagliette e i cilindri?
i guanti bianchi e il fiore all'occhiello?
le scarpe lucidate e l'andamento costante ed elegante?


mi mancano le buone maniere e i silenzi.


elegante era il mondo elegante il vivere.
mi manca la tanto maledetta borghesia.
non ci restano che gli scarti, le finte tendenze.
tutto è volgare.
volgare questa crisi che rende volgari.
volgari le notizie che rendono volgari.
volgare il tempo reso volgare.
volgari le mode.
volgari i discorsi e il far passare il tempo senza il suono degli orologi a pendolo.


giovedì 23 febbraio 2012

Morg'hantieff

Ieri sera.
mercoledì 22 febbraio 2012.
Modo Info Shop.
Bologna.


Claudio Morganti ha presentato il suo libro... insieme ad Altre Velocità.


"il teatro di regia è come una colata di cemento che serve a coprire dei buchi sul palcoscenico...quei buchi sono il teatro" ...questa è solo una delle frasi che spiegano il Teatro secondo C.M.


"l'attore che non ha maestri non esiste"
"l'attore che sa fare la parodia di se stesso è l'attore sublime"...


eccetera e quando dico eccetera è perché purtroppo non sono un registratore.
un registratore è più sicuro di me che sono insicura di me.
Ieri sera al Modo c'erano attori e studenti e compagnie di teatro e scenografi, insegnanti dell'accademia.
Eravamo tutti (tanti ma pochi) stretti in quella piccolissima e preziosissima libreria.
Morganti ha concluso dicendo : "basta devo fare la pipì".
e tutti insieme siamo andati a fare la pipì, chi nel locale affianco chi è tornato a casa chi forse per strada e chi come me ha aspettato lo scoppio della vescica.
Ieri sera al Modo c'era anche un ragazzo Uruguaiano, un ingegnere che ci ha parlato dell' Uruguay e che stasera verrà a teatro a vedere Semiramis, uno spettacolo dei Menoventi.
Ieri sera non sembrava di essere a Bologna e quando dico Bologna mi riferisco a quella città vuota di spettacoli e con i teatri chiusi.
Ieri sera sembrava la miccia, l'ennesima miccia per accendere qualcosa e quando dico qualcosa è perché non voglio usare le solite parole tipo rivoluzione che mi fanno cagare che non ci credo più!
accendere qualcosa qualcosa purché sia accesa!
Parlare di Teatro tra teatranti è un po una grande sega di gruppo ma è già qualcosa.
Parlare di teatro non dovrebbe essere parlare di teatro , dovrebbe essere parlare e basta o parlare di tutto. Infatti di tutto si è parlato.
Di matematica di scienza di famiglia di strutture architettoniche di calcio di sesso di problemi comunicativi di finanziamenti di critica di progetti di rabbia di comicità e di letteratura di storia e di studio.


Ieri sera a Bologna almeno 7 pakistani mi hanno chiesto di comprare accendini ma la miccia era a portata di mano...





lì-lì per...

i nuovi mortali
i vecchi già morti
giovani morenti
generazioni di deficienti ...deficienti con la i ?
i nuovi nati
i vecchi che stanno lì lì ...che bella esptressione "lì lì"
lì lì come per dire quasi quasi come per dire ora ora come per dire mo'mo' adesso adesso...
giovani che non ci sono mai stati.
Si è sempre troppo piccoli o troppo grandi
non si è mai troppo giovani.
i nuovi già vecchi
i vecchi mai nuovi
intere generazioni di mortali invadono le strade e gli edifici per esporre il proprio lamento.
il lamento bavoso di chi non sa fare altro.
aggrappati ai pixel delle TV accese e mai più spente.
In morte costante come in un baco di saliva al sapore di ibuprofene.
inquinati dalle voci di vermi di putrefazione altrui.
intere generazioni affamate di grasso e di obesità.
gli obesi sudano grasso.
intere generazioni di libri mai letti e nozioni mai sapute.
intere inermi generazioni di merda.
giovani imbecilli imbecilli con la m?
si
generazioni corrette dal p.c.
interi figli di
nipoti di
interi parenti di
della famiglia di
strettamente collegati dal legame DNA
unico legame tra un pezzo di carne e l'altro.
intere generazioni di pezzi di carne che respirano senza chiederselo.

nano secondo



Scrivere è come sbadigliare, ti si otturano le orecchie, chiudi gli occhi, e per un nanosecondo non ci sei. 

Il nanosecondo è un perdente, perché è nano ed è sempre secondo a qualcuno.

Il nano ha la sua funzione nel mondo, nel mondo in un nanosecondo succedono milioni di cose : nasce e muore qualcuno in un nanosecondo, ride e piange qualcun altro, qualcuno sta guidando e altri corrono, qualcuno lavora e altri si disperano per la fame, molti respirano e troppi non lo fanno, in un nano secondo c’è gente felice e altra incazzata, in quel nano secondo milioni di persone stanno facendo l’amore e altrettanti milioni stanno odiando i loro simili e i loro pari e i loro e basta.

Il nanosecondo comanda i minuti e le ore e i giorni, perciò è sempre secondo perché fa fatica a stare dietro a tutto e a tutti. Povero nano. secondo.