50 nella stiva di un Tir e 51 in mare
Ho più di tutto.
Ho davvero tutto.
Materiale e immateriale.
Ho persino una barca e il
senso dell’umor e ho anche un nonno di 92 anni.
Ho tutto davvero.
Ho anche più di tutto.
Il lavoro? Anche… un mese si
e uno no ma è tanto.
Ed è questo “tutto” che mi
rende complice della guerra silenziosa di ogni giorno.
Una guerra di rabbia che
riesuma il razzismo.
La guerra tra poveri che usa
armi avvilenti.
Usa le parole sui social ,
quelle parole di astio .
Frasi contro le razze umane, mascherate
da frasi di buonismo e comprensione, borbottate tra un ombrellone e l’altro, tra
un drink e un piatto di frutta fresca.
Recriminazioni e sguardi di
pietà si alternano come un peeling e un massaggio drenante.
Razze…
Bastardi o di razza.
Ho tutto.
Ho davvero tutto.
Persino creme anti rughe e la
possibilità di scegliere cosa mangiare, ho tutto. Anche più di tutto.
Anche il cinema all’aperto e
i soldi nel portafoglio e le monete per il parcheggio e per i lavavetri che un
giorno odiamo e il giorno dopo compatiamo.
Compa’-ti-amo!
Ho molte paia di scarpe e
denti bianchi e progetti.
E non sono mai entrata nella stiva
di un Tir con altre cinquanta persone che scappano da una guerra e poi
soffocano in autostrada tutte insieme in un Tir , nella stiva di un Tir.
E muoiono con gli occhi pieni
del luogo da cui sono scappate, la loro terra, i loro familiari, e scartano tra
i ricordi quelli più belli per morire con loro.
Nella stiva di un Tir in
cinquanta abbandonati in autostrada.
Mentre altre cinquantuno
persone su una barca, sotto una barca.
Non la mia barca, non il
motoscafo del vicino o la barca a vela del proprietario della casa di fianco o
il gommone bianco di dieci metri del milanese. No.
Un barcone capovolto.
E sotto altre cinquantuno
persone che ingoiano acqua buia, perché il buio deve fare davvero paura quando
nel mare aperto non c’è luce nessuna luce nessuna speranza e l’acqua gonfia,
uccide, ed è gelida di notte lontano da qualsiasi riva di qualsiasi stato con
le solite dogane .
Il mare accoglie e non
restituisce.
Ho davvero tutto, anche la
possibilità di lamentarmi .
E mi lamento.
Di tutto.
E non posso che ripetermi in
testa una frase: abbiamo il dovere di essere felici, la responsabilità di
esserlo. Noi che abbiamo tutto.
Eppure.
Mi sento così misera.
Sorriderò per voi 101
Fanculo capi di stato Fanculo
esseri umani che limitate gli spazi e attribuite nomi a pezzi di terra, del
pianeta Terra.
L’illusione continua fino ad
un certo punto poi finisce e si muore.
Tutti.