giovedì 21 novembre 2013

cronaca di un caffè

via San Felice è quella strada piena di negozi di scarpe e agenzie immobiliari e bar e pasticcerie...
in via San Felice vado a fare colazione sempre nello stesso bar dove la "signorina" dai capelli biondissimi mi dice : buongiorno bella come va bella !
e quando si aspetta il ciclo o quando si sta giù di morale o quando si sta nel dubbio su qualsiasi cosa... sentirsi dire "Buongiorno bella" serve come il brodo di pollo della nonna quando si è ammalati.
che poi io sto brodo di pollo non l'ho mai bevuto!
che poi io la nonna me la ricordo sul divano a guardare Capitol o Dinasty (?) mentre mangiavamo lumache con lo stuzzicadenti.
che poi lo stuzzicadenti ha un bellissimo nome anche mia nonna l'aveva : Laura.

in via San Felice c'è casa mia che la gente si ferma a guardala perchè da giù sembra una galleria d'arte.


ma la cronaca di oggi non era questa era un altra :

dopo il caffè sono andata a compare gli assorbenti dai cinesi e alla cassa mi è passata di fianco una ragazza molto naif molto esuberante un po eccentrica ma leggermente volgare che cercava una matita per gli occhi. Io nella mia presunzione di essere meno eccentrica di lei, l'ho guardata giudicandola negativamente , non so dire in che modo non ho dato un giudizio preciso ma avrò avuto la tipica faccia di merda di una che prova disgusto.
poco dopo mi sono accorta che questa ragazza non aveva un braccio.
non aveva parte di un braccio.
dal gomito in giù.
e si aggirava come se fosse bellissima in mezzo ai trucchi scadenti di un negozio cinese in via San Felice.
non aveva un braccio.
la mia faccia si è vergognata e io, io con tutta la mia faccia di merda.

tornando a casa, sotto il mio portone in via San Felice, la via con il negozio di scarpe più costoso della città, un ragazzo giovane più giovane di me, con in braccio un bambino di pochi mesi, anche lui più giovane di me molto più giovane.

questo ragazzo siciliano senza denti, mi ha fermato dicendomi - scusami, mi vergogno tantissimo- parlava sottovoce.
- scusami mi vergogno ma ti chiederei delle monetine per me e il mio bambino.
io - ma tu di dove sei?
- sono Italiano, sono siciliano.
- ma stai cercando un lavoretto?
- in via san felice tutti hanno il mio numero, l'ho lasciato a tutti anche solo per montare un mobile per disfare una cantina... ma non si trova niente non so come fare, scusami mi vergogno.
- non so cosa dirti dispiace a me ...
- sei stata molto gentile
- buona giornata

in via San Felice ci abito da 12 anni e il mio cognome è Felicetti e mi chiedo ogni giorno quanto possa pesare questa parola : FELICE.




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