lunedì 18 novembre 2013

Ipotesi teorica non sintetica sull’importanza di svegliarsi al mattino

Delicatamente banale e innocentemente inutile
Ipotesi teorica non sintetica sull’importanza di svegliarsi al mattino

È una certezza svegliarsi al mattino.
No che non lo è, si che lo è, no non lo è . ok mettiamo che lo sia. Ma anche no.
E’ una ipotesi quella di svegliarsi al mattino.

Con calma di fretta con il piede giusto o quello sbagliato con la pipì urgente o la fame atavica con la gola secca e l’alito inumano con la voglia di caffè o addirittura di sigaretta con il pene in erezione o il rumore assordante del citofono di uno che vuole “il tiro” per metterti “in buca” la pubblicità di nuovi store a tutto un euro dove trovare l’ultimo imperdibile portachiavi che ti dice dove hai messo le chiavi se hai perso le chiavi se no non te lo dice ma se le hai perse lontano da te lo dirà a qualcun altro che ha perso le chiavi anche se non  le ha perse davvero ma comunque le chiavi si sentiranno perse e urleranno alla perdizione.
È una certezza,dicevo, svegliarsi al mattino.

No no non è una certezza ma anche si ma anche no ma mettiamo che lo sia.

È una ipotesi probabile quella di svegliarsi al mattino, ma come questa ci sono altrettanto molteplici forme di ipotesi probabili.

Per esempio potrebbe essere probabile l’ipotesi di uscire di casa.

A piedi, in auto, in bus, a cavallo o col cane al guinzaglio, da soli o in compagnia, velocemente o lentamente, con scarpe comode o tacchi alti o dimenticarsi le scarpe ed uscire con le babuccie quelle di ciniglia con i gommini sotto il piede che stando in casa raccattano polvere creando un doppio strado di soffice morbidezza altro che la carta igienica che invece ti lacera l’ano giorno dopo  giorno e uno si chiede perché mai un cucciolo di labrador avrebbe accettato di fare da testimonial per la carta igienica.

Potrebbe essere probabile l’ipotesi di uscire di casa come anche quella di uscire da altro.
Andare fuori di se uscire dalla vita di qualcuno uscire dal locale pieno di fumo o dalla chiesa piena di santi uscire fuori dall’inferno quando passa la ferita si esce fuori dal periodo nero o buoi , uscire dal periodo di una frase o dal periodo di una stagione : l’estate sta finendo e un anno se ne va, uscire dagli anni anno dopo anno. Uscire dal portone dalla porta del cunicolo dalla finestra e … cadere giù morire e non uscire più.
A qual punto non ci si sveglierebbe più neanche al mattino.

Potrebbe essere probabile l’ipotesi di rientrare dopo che si è usciti o di tornare dopo che si è andati via o di rincasare o addirittura di restare.

Restare … restare come ipotesi quella di restare è la più difficile da decifrare.
È un ipotesi ardua non è per niente una certezza quella di restare.

Restare immobili a guardare il cielo o il soffitto o le pareti che quando ci sei tu qui con me questa stanza non ha più pareti ma alberi e restare a guardare gli alberi e restare dove si decide di stare o restare fermi immobili per giocare meglio a un due tre stella o restare paralizzati dalla paura o dall’indecisione o restare insieme perché ci sarà un perché o restare in un posto invece che in un altro perché l’altro è troppo freddo o troppo caldo o troppo lontano o troppo diverso e restare indifferenti a tutto, a tutto questo,  alle parole restare in silenzio per ore e ore e restare nel letto al mattino e decidere di non svegliarsi  per creare l’antitesi dell’ipotesi probabile che al mattino ci si possa svegliare ancora.

Un'altra ipotesi probabile potrebbe essere quella di provare e riprovare.
Provare non è definitivo è solo una prova.

Provare a sentire cosa dicono gli altri, ci provo ma non capisco ? provare a capire. Provando e riprovando si potrebbe riuscire a capire cosa dicono gli altri cosa chiedono di cosa si lamentano se ridono perché ridono ? provare a capire piano senza fretta con la pratica con l’esercizio. Provare l’esercizio per provare a capire gli altri e se l’esercizio non funziona provarne un altro. Esercitarsi però, come per i muscoli che se non si usano marciscono come il sudore che se non si suda ci si riempie di tossine e si comincia a tossire e ci si ammala e si è costretti a restare a letto da soli perché si diventa contagiosi e allora si che si sta soli e allora si che non c’è più bisogno di ascoltare gli altri e allora si che non c’è più bisogno di provare a sentire di provare e riprovare a capire cosa dicono e perché ridono e di cosa si lamentano gli altri.

Un ipotesi probabile è anche quella di stare soli ma è poco probabile questa ipotesi perché per quanto tu voglia stare solo solo non sarai . se solo ci fosse una possibilità si potrebbe provare ma non sei solo se hai dei vicini di casa se vai a fare la spesa se passeggi tra altri soli che soli non sono se hai un insegnante o un avvocato o un medico o se vai al bar o se lavori con un capo e il suo superiore e il tuo collega e il suo capo con il suo superiore e non sei solo se usi l’energia elettrica o l’acqua che c’è qualcuno che lavora per te che ti fa arrivare la luce che se fossi solo tu la luce non la vedresti … segui la luce segui la luce ti direbbe una voce dall’oltretomba che se sei solo puoi seguire solo quel tipo di luce quella ovattata come nelle fiction della tv che sembrano tutti belli e senza rughe e invece sono solo opacizzati o immersi nella nebbia.

Quella di stare soli è un ipotesi poco probabile ma non lo è il contrario ! l’ipotesi di essere sempre affollati.
Folla di rumori continuativi  di musica folla di  auto e del  camion dell’immondizia di notte che passa verso le tre con le sue luci gialle strobo creando quell’illusione di : finalmente gli ufo o meglio extraterrestri si sono accorti di me e mi portano via ! la stessa cosa non vale per gli extracomunitari, loro non mi portano via ma mi portano tantissime rose ogni sera che carini … una folla di rose che follia. L’ipotesi del sovraffollamento delle catastrofi ambientali per sfollare la crosta terrestre e la folla di opinioni a tal proposito e la folla di sensi di colpa e di paure e la folla di lacrime e di indecenza civile affollati da sensi comuni e da cattive preghiere.
Una folla di fatti da affrontare che nessuno affronta più.

Folla di sfollati e di fottuti fraintendimenti e di incertezze razziali e folle folle folle di paure e di violentissima ignoranza.

Una folla che spinge per far capire  quanto possa essere violenta l’ignoranza !
Non spingete ! mettetevi in fila! C’ero prima io! Fatemi passare permesso permesso! Soffoco!! In fila! Stia in fila e aspetti il suo turno! Rispettate la fila si crea più folla nel disordine!! Un po di civiltà! In fila indiana! Quanto sono civili gli indiani!

Una folla che spinge per far capire quanto possa essere violenta l’ignoranza.
Ignorare .
È un ipotesi troppo probabile quella di ignorare.

Troppo troppo facile troppo probabilistica questa ipotesi dell’ignorare!

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